Il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione si aggiudica il finanziamento del MIUR per i "dipartimenti di eccellenza”

11 Gennaio 2018
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Grazie al progetto CrossLab, laboratori innovativi per Industria 4.0  in arrivo per il DII oltre 9 milioni di euro da qui al 2022. Con il finanziamento saranno realizzati laboratori interdisciplinari sui temi di Industria 4.0, dove tecnologie innovative saranno messe anche a disposizione delle imprese

Il Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione centra l'obiettivo e si aggiudica il finanziamento del MIUR per i dipartimenti di eccellenza. 

Già ben collocato tra i migliori 360 dopo la valutazione della qualità della ricerca, lo scorso maggio, il DII ha incrementato decisamente il proprio punteggio con il progetto di sviluppo, che ha ottenuto quasi il massimo (29/30), e si è collocato in maniera definitiva tra i punti di riferimento in ambito regionale e nazionale per i temi dell'ICT e Industria 4.0.

L'ambizioso piano di sviluppo presentato, e che dovrà essere svolto nei prossimi 5 anni, vede infatti una sostanziale ristrutturazione del Dipartimento in linea con le tematiche chiave del piano nazionale di Industria 4.0, nei settori della formazione, con la creazione di nuovi insegnamenti all’interno dei corsi di laurea magistrali, un percorso di Master, un Curriculum di Dottorato, e della ricerca e trasferimento tecnologico. Proprio qui sta la parte più innovativa della proposta, che prevede  un piano di integrazione di attività e strumentazione, che si struttureranno in laboratori multidisciplinari, chiamati CrossLab.  

"l’idea chiave dei CrossLab  - spiega Giuseppe Anastasi, Direttore del DII - è quella di mettere a comune competenze e strumentazioni diverse nelle tecnologie abilitanti individuate nel piano di Industria 4.0. Secondo il nuovo paradigma industriale, tutti gli "oggetti" della fabbrica sono dotati di capacità di elaborazione e di comunicazione. La fabbrica diventa un sistema "cyber-fisico", composto da oggetti fisici e da componenti virtuali e digitali. L'operatore umano è parte integrante di questa architettura e interagisce con essa attraverso azioni fisiche o tramite interfacce uomo-computer. I CrossLab saranno di conseguenza incentrati attorno ai pilastri fondamentali della architettura cyber-fisica, e le  attività di ricerca saranno riorganizzate per stimolare l'interdisciplinarietà e la collaborazione tra laboratori. In particolare, quattro CrossLab sono concepiti focalizzandosi su altrettante aree applicative di Industria 4.0, e cioè realtà aumentata, studio di materiali "intelligenti", la nuova robotica per Industria 4.0 e l'Internet of Things. il quinto riguarda tecnologie abilitanti per il Cloud Computing, gestione dei Big Data e Cybersecurity, sicurezza informatica. Fondamentale nella strutturazione di alcuni laboratori sarà il lavoro in sinergia con il Centro di Ricerca “E.Piaggio” dell’Università di Pisa, eccellenza internazionale nei campi della robotica e della bioingegneria". 

Un secondo punto chiave e altamente innovativo del progetto è il trasferimento tecnologico: i CrossLab saranno aperti alle industrie per fare ricerca congiunta con le università o condurre ricerche da sole, dando accesso a tecnologie avanzate anche a quel tessuto di piccole e medie imprese toscane che altrimenti non avrebbe mai potuto accedervi.

Anche per questo motivo, un endorsement significativo al progetto è arrivato da diverse aziende chiave come Thales, ST Microelectronics, Magna Closures, HP, INTEL, ABB, Saint Gobain, Engineering, IDS, INTECS, Polo Tecnologico di Navacchio, Ri.Co., Calearo Antenne, oltre all'Istituto Italiano di Tecnologia e alla Regione Toscana.

"Attraverso questo progetto di sviluppo - conclude Anastasi - il DII si caratterizza  quindi come un centro di competenza nel settore delle applicazioni industriali dell'ICT e delle sue declinazioni interdisciplinari, in accordo al piano Industria 4.0, oltre che come un centro di ricerca avanzato nelle tecnologie abilitanti per l'innovazione industriale. L'impatto e le ricadute di queste attività nel contesto industriale nazionale ed in particolare toscano, saranno estremamente rilevanti. In una regione caratterizzata dall'intensa presenza di PMI ad alto contenuto tecnologico, ma impossibilitate strutturalmente a perseguire autonomamente una ricerca industriale di medio periodo, la disponibilità di un "hub" con laboratori di riferimento accessibili e la messa in atto di iniziative di formazione di personale qualificato e di formazione permanente, risulta di importanza fondamentale. In tale ottica, il DII mira a diventare un volano determinante per la crescita e la sostenibilità economica del territorio."