I due padri della bioingegneria pisana salutano l’Ateneo: “in università deve restare spazio per sogni e immaginazione”

19 Novembre 2019
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Lo scorso venerdì Luigi Landini e Danilo De Rossi, i due padri degli studi di bioingegneria a Pisa, hanno tenuto una lezione magistrale prima del loro pensionamento.

 

 

 

 

In un’aula gremita di colleghi e molte generazioni di studenti, i due professori hanno ripercorso la propria formazione scientifica e didattica, il loro primo incontro, nel 1974, e il sodalizio scientifico che ha consentito la progettazione e l’avvio dei corsi di studio in Ingegneria Biomedica a Pisa nei primi anni novanta, fino ad arrivare alla recente Laurea Magistrale in Bionics Engineering, inaugurata nel 2015 e portata avanti congiuntamente da Università di Pisa, S.Anna e IMT Lucca. Hanno poi gettato uno sguardo al futuro della disciplina, tracciandone gli orizzonti e le linee di sviluppo.

 

 

“Per 20 anni -ricorda Landini- Danilo de Rossi ed io ci siamo alternati alla guida del corso di Laurea in Ingegneria biomedica. Abbiamo formato diversi studenti, ora ricercatori e professori a Pisa, che hanno aperto altrettante linee di ricerca, come la risonanza magnetica funzionale, i sistemi di monitoraggio indossabili, l’imaging metabolico”

 

 

 

 

Nato a Santo Stefano di Magra (SP) il 31 ottobre 1949, Luigi Landini si è laureato in Fisica nel 1974 a Pisa. Dal 1999 è Ordinario di Bioingegneria presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Ateneo pisano.

A partire dagli anni ’70, l'evoluzione che segna il passaggio dalle immagini analogiche convenzionali alle moderne immagini digitali apre la strada una serie di nuove applicazioni basate sull’elaborazione dei segnali e delle immagini. A partire da queste, Landini ha raggiunto risultati scientifici importanti, che hanno avuto diverse ricadute sull’industria biomedica nazionale e internazionale.

 

 

Luigi Landini

 

 

“Nel futuro – conclude Landini - vedo una ancora maggiore integrazione delle tecniche di elaborazione di immagini con l’intelligenza Artificiale, che consentirà di avere diagnosi più accurate, favorendo la strada verso la medicina personalizzata e la riduzione della sperimentazione animale. Accanto a questa, l’avanzamento delle neuroscienze e di una ricerca volta alla progettazione di dispositivi medici sostenibili e open source.”

 

 

Tra i precursori di un nuovo approccio alle “macchine pensanti” fondato sullo studio delle funzioni del corpo, e non solo del cervello, Danilo De Rossi ha descritto le linee di ricerca da lui aperte durante gli anni di lavoro al Centro Piaggio e che partono dallo studio dei nostri sensi e di come riprodurli in un dispositivo artificiale, fino alla nuova robotica “soft”.

 

 


Danilo De Rossi

“una delle mie prime folgorazioni è stata la mano robotica di Luke Skywalker ne “l’impero colpisce ancora” – afferma De Rossi, convinto sostenitore del fatto che anche nell’università deve restare spazio per una dimensione “fantastica”, legata i sogni e all’immaginazione - Lì ho capito che la bioingegneria per me era bionica, era replica dell’umano nell’artificiale. Ho iniziato quindi a studiare i sensori tattili, per poi passare ai muscoli artificiali, fino all’idea di costruire un robot umanoide che possa replicare alcuni comportamenti che noi chiamiamo “intelligenti”. Ma non c'è intelligenza senza interazione con il mondo. e non c'è interazione con il mondo senza un apparato sensoriale e motorio. Per avere intelligenza, quindi, è necessario avere un corpo. “

Nato l’11 giugno 1949 a Genova, ha conseguito il titolo di Dottore in Ingegneria Chimica presso l'Università di Genova nel 1976. Dal 1976 al 1981 è stato ricercatore presso l'Istituto di Fisiologia Clinica di C.N.R. Dal 1982 lavora presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Pisa, dove è attualmente Professore ordinario di Bioingegneria. Le sue attività scientifiche sono legate alla progettazione di sensori e attuatori per la bioingegneria e la robotica e allo studio e sviluppo di sistemi indossabili per telemonitoraggio e teleriabilitazione. Ha ricevuto il premio Young Investigator Forum dalla Biomedical Engineering Society (Regno Unito) nel 1980 e dall'American Society for Artificial Internal Organans nel 1985. Nel 2012 gli è stato assegnato l'Ordine del Cherubino dall'Università di Pisa per i valori istituzionali e scientifici.

 

Direttore del Centro di Ricerca “Enrico Piaggio” dell’Università di Pisa dal 1998 al 2003 e dal 2012 al 2015, ha affiancato al campo di ricerca in robotica e automazione, già presente al Centro dalla sua fondazione, anche quello in boingegneria, rendendolo uno dei poli di eccellenza italiani del settore.